mercoledì 9 febbraio 2011

Colombi Viaggiatori...

Uno dei fenomeni del mondo animale che da sempre ha più affascinato l’uomo è la capacità degli uccelli di compiere lunghissime migrazioni stagionali, al termine delle quali sono in grado di fare ritorno persino al medesimo nido che hanno utilizzato l’ anno precedente. Queste quasi incredibili prestazioni presuppongono l’ esistenza di meccanismi di orientamento estremamente evoluti e sofisticati, che tuttavia è alquanto difficile studiare sugli uccelli selvatici nel loro ambiente naturale.

Secondo uno schema proposto negli anni ’50 dallo zoologo tedesco Kramer e tuttora generalmente accettato, la navigazione presuppone che gli animali siano in grado di effettuare due operazioni successive, dette di “mappa e bussola”. Stabilire quindi, in primo luogo, la direzione in cui sono stati trasportati, e di conseguenza anche la direzione opposta che consentirà loro di fare ritorno a casa, e poi assumere e mantenere tale direzione durante il volo di homing.
Questa seconda operazione non presenta all’ indagine dello studioso di orientamento difficoltà particolari, poiché è da tempo accertato che gli uccelli dispongono non di uno ma di vari meccanismi bussolari (solare, stellare e magnetico). La bussola solare è quella più conosciuta ed anche più diffusa nel mondo animale in genere. Gli uccelli, come pure tutti gli altri animali che utilizzano tale bussola, possiedono anche un orologio interno sincronizzato con il moto apparente del sole nel corso del giorno e possono quindi, in base all’ ora ed alla posizione dell’ astro, stabilire e mantenere una direzione determinata. Quando il cielo è coperto e quindi l’uccello non può fare affidamento sulla bussola solare, essa è sostituita da una bussola magnetica basata cioè sulla percezione da parte dell’animale del campo magnetico terrestre.

Infatti se, ad esempio, si effettuano rilasci di colombi viaggiatori che trasportano piccoli magneti applicati su varie parti del corpo e se l’ esperimento viene effettuato sotto un cielo completamente coperto, otterremo una serie di punti di svanimento all’orizzonte completamente dispersi in tutte le direzioni. Lo stesso esperimento effettuato sotto un cielo sereno mostra invece un orientamento iniziale ben concentrato in direzione di casa perché, evidentemente, anche se la percezione del campo magnetico terrestre è ancora disturbata dalle barrette di magnetite, permane ben efficiente e sufficiente l’ informazione bussolare basata sul sole. Il fatto che il colombo viaggiatore sembri preferire l’ utilizzo della bussola solare rispetto a quello della bussola magnetica e che le direzioni di svanimento all’ orizzonte siano più disperse nei rilasci a cielo coperto può suggerire un consiglio pratico.

Sin dai primi anni ’70 è stata formulata da ricercatori italiani, anzi appartenenti all’ Ateneo Pisano (Prof. Floriano Papi e collaboratori), una nuova ipotesi basata su un meccanismo di navigazione olfattiva, ipotesi che è stata successivamente saggiata e confermata da un grandissimo numero di esperimenti e che oggigiorno rimane l’ unica valida, anche se non riscuote ancora l’unanimità dei consensi. In breve possiamo dire che colombi privati in vario modo dell’ olfatto sono incapaci di orientarsi correttamente verso casa ed anche di farvi ritorno se rilasciati da località sconosciute (navigazione) mentre non hanno problemi di homing da luoghi ad essi ben noti (utilizzando il meccanismo del pilotaggio basato sul riconoscimento visivo di caratteristiche note del paesaggio). L’ ipotesi della navigazione olfattiva presuppone che durante i primi mesi di vita i colombi imparino quale è l’ odore predominante della zona dove vivono e che inoltre imparino a riconoscere le aree circostanti che sono caratterizzate da odori differenti (di natura ancora sconosciuta) portati alla voliera dai venti che spirano dalle varie direzioni.

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